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ACCORDO SUL CLIMA, ULTIMA CHIAMATA!!! Ma Cina e India rifiutano i diktat


Il messaggio più diretto l’ha mandato Papa Francesco dal ritorno dall’Africa:

-Adesso o mai più. Siamo al limite del suicidio. Prego per una consapevole risoluzione a Parigi.

La conferenza di Parigi ha avuto solo 12 giorni per non fallire come Copenaghen 2009. I 195 Stati partecipanti sostengono che occorre trovare un accordo globale per limitare l'aumento della temperatura a fine secolo entro i 2 gradi.

Ricordiamo che il 30 novembre la concentrazione di smog a Pechino ha raggiunto i 625 microgrammi per metro cubo (dato 25 volte superiore ai 25 microgrammi ritenuti dall’Oms il livello massimo).

Abbiamo una soluzione e la coalizione tra 28 magnati per sostenere la ricerca nel settore delle energie rinnovabili con fondi di 350 miliardi di dollari, lo dimostra.

Arrivato Barack Obama ha affermato il riconoscimento del loro ruolo nell’aver creato il problema e la loro responsabilità nel fare qualcosa in proposito. Come citò nei panni di Martin Luther King: “Sulle ossa sbiancate di numerose civiltà c’è una scritta: troppo tardi.” Ed aggiunse che noi non possiamo arrivare in ritardo, siamo ancora in tempo.

Il presidente François Hollande ha detto: “In gioco c’è il futuro della vita sulla Terra. Serve un accordo vincolante e un meccanismo di controllo sugli impegni assunti”.

Si è unita ai presidenti Angela Merkel esprimendosi con il vincolo di obiettivi ambiziosi.

Il nostro Presidente del Consiglio Matteo Renzi si è concentrato su un accordo il più possibile vincolante, altrimenti si corre il rischio che rimanga un impegno scritto sulla sabbia.

A sorpresa si è presentato il presidente russo Vladimir Putin che ha chiesto un accordo globale giuridicamente vincolante.

Ma i due grandi Paesi in via di sviluppo che non erano nell’accordo di Kyoto (Cina e India) hanno difeso la loro posizione: il presidente della Cina, Xi Jimping, ha affermato l’impegno alla lotta per i cambiamenti climatici, ma la Cop21 come un solo punto di partenza. inoltre ha aggiunto il bisogno dei 100 miliardi all’anno per i Paesi più poveri da parte di quelli sviluppati.

Infine il presidente indiano, Narendra Modi, ha ribadito la necessità di energia fossile per il suo Paese che di sicuro, per il bene di noi tutti, va resa più pulita...


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